San Martino in Pensilis

La corsa dei carri: una tradizione millenaria

La Corsa dei carri, o "La carrese", è una tradizione millenaria che si svolge ogni anno il 30 aprile a San Martino in Pensilis, in provincia di Campobasso. La gara di velocità vede protagonisti due o più carri trainati da coppie di buoi che competono in onore del Santo patrono del paese, Leone Confessore. La Corsa dei carri si distingue per i colori dei carri: bianco e celeste per i "giovani", giallo e rosso per i "giovanotti" e giallo e verde per i "giovanissimi", che partecipa alla competizione dal 2007.

Ma la Corsa dei carri non si svolge solo a San Martino in Pensilis, ma anche in altri comuni della regione come Chieuti, Ururi e Portocannone.

Le gare a Chieuti, Ururi e Portocannone

A Chieuti si gareggia con quattro carri: i Giovannissimi (bianco celeste), la Cittadella (giallo rosso), Collefinocchio San Vito (bianco verde) e Collefinocchio Vaccareccia (bianco verde). Ad Ururi, invece, si gareggia su un percorso di 3,2 chilometri con tre carri: i Giovani (bianco celeste), i Giovanotti (giallo rosso) e i Fedayn (giallo verde). Qui la corsa si distingue per l'ultimo tratto di 200 metri del percorso, che si sdoppia per poi riunificarsi ad incrocio in prossimità del traguardo, creando suspense tra gli spettatori. A Portocannone partecipano tre carri: i Giovani (bianco celeste), i Giovanotti (giallo rosso) e i Xhuvnuttielvet (arancione).

La Corsa dei carri: una tradizione millenaria in Molise

La leggenda di Leone Confessore

La Corsa dei carri è nata dalla leggenda di Leone Confessore, un monaco benedettino la cui reliquia venne trovata dai nobili della zona durante una battuta di caccia. I quattro nobili, per porre fine alla lite per l'acquisizione delle reliquie, decisero di mettere il corpo del monaco su un carro trainato da coppie di buoi. Il carro si sarebbe fermato nel territorio del luogo dove ci sarebbe stato il cambio delle coppie di buoi. Così, il carro di Leone si fermò proprio nel luogo in cui oggi sorge la chiesa di San Martino in Pensilis. Il monaco fu proclamato santo e canonizzato con il nome di Leone Confessore.

La storia della corsa dei carri

Dalle reliquie del Santo nacque la tradizione della Corsa dei carri, un'occasione in cui i pellegrini si sfidavano a chi arrivava per primo alla chiesa di Leone. Con il tempo la tradizione si consolidò, fino ad arrivare alla gara di velocità che si svolge oggi. La Corsa dei carri è una sfida tra le diverse contrade, che si preparano a lungo per affrontare la competizione. La gara diventa un'occasione di festa e di orgoglio per l'intera comunità.

La Corsa dei carri: una tradizione che vive

La Corsa dei carri è molto di più di una semplice gara di velocità, perché rappresenta l'orgoglio della comunità e la tradizione millenaria del territorio. Partecipare alla Corsa dei carri significa onorare la memoria del Santo, ma anche celebrare la storia e l'identità di un luogo che ha un patrimonio culturale e storico di grande valore. La Corsa dei carri è una tradizione che vive e che continua a rappresentare l'anima più autentica della regione.

Valentina Fabbri
Scritto da Valentina Fabbri
Aggiornato Mercoledì 13 Apr 2022