Pompei

Pompei: la città sepolta sotto il Vesuvio

Ciao a tutti! Oggi parliamo di Pompei, una città sepolta sotto una coltre di materiali piromaneclastici a causa dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Ma prima di scoprire qualcosa in più su quello che è uno dei siti archeologici più famosi al mondo, cerchiamo di capire insieme un po' di storia.

Storia

Pompei: la città sepolta dal Vesuvio - storia e scavi archeologici

Periodo prima dell'eruzione

Sapevate che una migrazione di abitanti dalle terre dell'Egeo e discendenti dei Pelasgi formò un primitivo insediamento ai piedi del Vesuvio, nell'area di Pompei? Probabilmente non era un villaggio vero e proprio, ma un piccolo agglomerato di case posto all'incrocio di tre importanti strade.

La città fu conquistata per la prima volta dalla colonia di Bea tra il 525 e il 474 a.C. Le prime tracce di un centro importante risalgono al VI secolo a.C., anche se in questo periodo la città sembra ancora un'aggregazione di edifici piuttosto disordinata e spontanea.

Fu ostile ai Romani durante le guerre sannitiche, ma una volta sconfitta, divenne alleata di Roma come socia dell'Urbe, conservando un'autonomia linguistica e istituzionale.

Durante la seconda guerra punica Pompei, ancora sotto il controllo di Nuceria Alfaterna, rimase fedele a Roma e poté così conservare una parziale indipendenza.

Allo scoppio della guerra sociale fu ostile a Roma e fu conquistata dall'esercito di Lucio Cornelio Silla, ma grazie all'appartenenza alla lega nucerina, ottenne la cittadinanza romana e fu inserita nella ''Gens Menenia''.

Nell'80 a.C. entrò definitivamente nell'orbita di Roma e Silla vi trasferì un gruppo di veterani nella ''Colonia Venerea Pompeianorum Sillana''.

Periodo dopo l'eruzione

Prima dell'eruzione, molti edifici erano in fase di ricostruzione a causa del terremoto di Pompei del 62.

Ma l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. cambiò tutto. Seppellì la città sotto una coltre di materiali piromaneclastici di altezza variabile dai cinque ai sette metri, causando la fine di Pompei.

Alcuni reperti bizantini testimoniano l'esistenza di un piccolo insediamento anche nel Medioevo, nei pressi del fiume Sarno, portatrice di malattie e morte. Gli abitanti erano concentrati in località Civiltà Giuliana, a nord della città antica e in posizione più elevata, visto che la parte più meridionale era soggetta a forti umidità e paludi.

Gli scavi archeologici di Pompei

A partire dal XVIII secolo, iniziarono gli scavi archeologici di Pompei. Fu Carlo di Borbone, allora re del regno di Napoli, a dare il via agli scavi per cercare di riportare alla luce una parte importante della storia dell'antica città romana.

L'area degli scavi oggi copre circa 66 ettari ed è visitabile tutti i giorni, tranne il primo gennaio, il 1° maggio e il 25 dicembre.

Tra i reperti più famosi ci sono il Foro, la Domus dei Vettii, la Casa del Fauno, il Teatro Grande, l'Anfiteatro, il Tempio di Apollo e l'Antiquarium di Boscoreale.

Conclusioni

I resti di Pompei rappresentano una testimonianza, spettacolare e imponente, di come fosse la vita in un'antica città romana. Scoprire la città sepolta sotto il Vesuvio, i cui resti parlano delle tradizioni, degli usi e dei costumi dell'epoca, è stato senza dubbio uno dei maggiori tasselli dell'archeologia e della storia.

Se avete l'occasione, vi consiglio di visitare gli scavi di Pompei e lasciarvi ammaliare dalla bellezza e dalla grandiosità di questo antico sito archeologico.

Paola Santoro
Scritto da Paola Santoro
Aggiornato Lunedì 2 Gen 2023