Mafalda

La vita di Mafalda di Savoia

Mafalda di Savoia è stata una principessa italiana, secondogenita di Vittorio Emanuele III di Savoia e di Elena del Montenegro. Nata nel 1902, è stata soprannominata dai familiari ''Muti''. Durante tutta la sua vita è stata molto legata alla famiglia, alla sua religione cattolica e alla passione per la musica e per l'arte.

Infanzia e adolescenza

Durante la sua infanzia, Mafalda ha trascorso molto tempo accanto alla madre e alle sorelle. Le vacanze erano un'occasione per tutta la famiglia di trascorrere del tempo insieme a Sant'Anna di Valdieri, a Racconigi e a San Rossore. Durante la prima guerra mondiale, con le sorelle seguì la madre nelle sue frequenti visite ai soldati e agli ospedali, venendo così coinvolta nelle attività materne di conforto e cura alle truppe.

La tragica vita di Mafalda di Savoia: dalla principessa amata alla deportazione a Buchenwald.

Matrimonio

Mafalda si sposò a Racconigi, il 23 settembre 1925, con il principe tedesco Filippo d'Assia, figlio del langravio Federico Carlo d'Assia-Kassel. Anche se all'inizio suo padre fu ostile al matrimonio a causa della diversità di religione tra i due (Mafalda era cattolica e il principe Filippo era luterano), alla fine acconsentì alle nozze.

Durante il periodo dell'ascesa del fascismo in Italia, Mafalda guardava con simpatia alla politica del paese. Per la nascita dei suoi figli, Adolf Hitler le conferì la croce al merito (come a tutte le mamme di numerosa prole).

Nel settembre del 1943, alla firma dell'armistizio con gli alleati, Mafalda si trovava a Sofia per assistere la sorella Giovanna di Savoia, il cui marito era in fin di vita. Non fu informata dei pericoli della situazione, forse per paura che informasse il langravio suo marito, che era agli ordini del Führer.

Deportazione

Dopo i funerali del cognato Boris III di Bulgaria, la principessa Mafalda decise di rientrare a Roma per congiungersi con i figli e la famiglia, incurante dei rischi. Benché fosse figlia di Vittorio Emanuele III d'Italia e legatissima alla sua famiglia di origine, era anche cittadina tedesca, principessa tedesca, moglie di un ufficiale tedesco, e quindi sicura che i tedeschi l'avrebbero rispettata.

Purtroppo, non fu così. Fu arrestata il 23 settembre 1943, esattamente 18 anni dopo il suo matrimonio. Fu portata nel carcere di Piazza Carità a Roma e poi deportata in Germania, dove fu imprigionata nel campo di concentramento di Buchenwald. Durante il tragitto, la Principessa ferì il pollice in un'apertura della portiera del treno. La ferita, che si era infettata e che aveva resistito alle cure sommarie, la portò alla morte.

Conclusione

Mafalda di Savoia è stata una principessa molto rispettata, amata e legata alla sua famiglia e alle sue convinzioni religiose. Il suo tragico destino ha lasciato un segno indelebile sulla storia italiana e tedesca, ma la sua memoria rimane viva e mai dimenticata.

Valentina Fabbri
Scritto da Valentina Fabbri
Aggiornato Martedì 20 Dic 2022