Carini

Ricordando la strage di via Carini: una storia amara

La strage di via Carini, avvenuta il 3 settembre 1982 a Palermo, è stata una delle azioni mafiose più terribili della storia italiana. In quell'attacco persero la vita il Prefetto della provincia di Palermo e generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo. L'Autobianchi A112 oggetto dell'attacco è conservata nel museo storico di Voghera.

La strage

La sera dell'attacco, Carlo Alberto dalla Chiesa uscì da Villa Whitaker a bordo di una Autobianchi A112 beige insieme alla moglie e all'agente di scorta Domenico Russo. Mentre passavano da via Isidoro Carini, una motocicletta Honda di grossa cilindrata li affiancò e l'Alfa Romeo Alfetta di Russo venne colpita con un fucile d’assalto AK-47. In contemporanea, una BMW 518 raggiunse la A112 e uno dei passeggeri aprì il fuoco contro il parabrezza dell'auto, uccidendo la coppia.

Pino Greco, detto "Scarpuzzedda", scese dalla motocicletta e controllò l'esito mortale dell'agguato. L'auto e la motocicletta utilizzate vennero portate in un luogo isolato e date alle fiamme, mentre gli assassini vennero prelevati e portati via da tre auto guidate dai boss Raffaele Ganci, Gaetano Carollo e Vincenzo Galatolo. L'agente di scorta Domenico Russo morì dodici giorni dopo la strage per le ferite riportate.

La strage di via Carini: memoria di un'azione mafiosa.

Motivazioni

La motivazione principale dell'attacco era l'attività di Carlo Alberto dalla Chiesa contro la mafia. Come capo del nucleo speciale antiterrorismo dei Carabinieri, aveva condotto la controffensiva dello Stato sui gruppi eversivi di estrema sinistra, in particolare sulle Brigate Rosse, con notevoli risultati. Grazie a questo, guadagnò un alto prestigio sul campo e venne inviato a Palermo come prefetto della città dopo l'omicidio del sindacalista e uomo politico comunista Pio La Torre.

Durante i suoi tre anni a Palermo, la mafia aveva assassinato diverse persone tra cui investigatori, magistrati e uomini politici come Boris Giuliano, Cesare Terranova, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa e Pio La Torre. Il generale dalla Chiesa avviò quindi un processo di disgregazione del fenomeno terroristico in Italia che sarebbe definitivamente concluso solo dopo la sua morte.

La memoria della strage

La strage di via Carini è ancora oggi una ferita aperta nella sua città. È difficile dimenticare la figura coraggiosa del generale dalla Chiesa e di sua moglie, vittime innocenti del terrorismo mafioso.

Il museo storico di Voghera

L'Autobianchi A112 utilizzata nell'attacco è conservata nel museo storico di Voghera (Pavia), insieme ad altre auto di personalità storiche e politiche. Il museo è aperto al pubblico e rappresenta uno spazio di conoscenza ed educazione sulla storia italiana.

I monumenti

In ricordo della strage, a Palermo sono state erette diverse opere monumentali. Il monumento principale è situato proprio in via Isidoro Carini, dove avvenne l'attacco. Si tratta di una grande statua in bronzo raffigurante Carlo Alberto dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, realizzata dall'artista palermitano Salvatore Mangione.

Inoltre, nella stessa zona è presente un giardino dedicato alle vittime della mafia, con al centro una fontana che richiama il simbolo dell'antimafia italiana.

Conclusioni

La strage di via Carini resta un tragico event nella storia del nostro paese. È importante ricordare e onorare le vittime del terrorismo mafioso e continuare a lottare contro questa forma di criminalità. La lotta alla mafia è un impegno di tutti noi, cittadini onesti, che vogliamo costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.

Marco Rossi
Scritto da Marco Rossi
Aggiornato Martedì 7 Giu 2022