Capaci

L'introduzione della Strage di Capaci

La Strage di Capaci è stato uno degli attentati più gravi della storia italiana. Il 23 maggio 1992, Cosa Nostra ha fatto esplodere una carica di tritolo, ciclotrimetilentrinitroammina e nitrato d'ammonio, equivalenti a 500 kg di tritolo, sull'autostrada A29, vicino a Capaci, in Sicilia, quando stava passando la scorta del giudice Giovanni Falcone. Questo attacco ha causato la morte di cinque persone, tra cui Falcone e sua moglie, Francesca Morvillo, che era anche un magistrato, e ha ferito 23 persone, tra cui gli agenti di scorta di Falcone.

Tentativi precedenti alla Strage di Capaci

La Strage di Capaci non è stata l'unico tentativo di uccidere Falcone. Nel 1983, dopo l'attentato di via Pipitone, in cui persero la vita il giudice Rocco Chinnici e gli agenti di scorta, era già in programma l'omicidio del giudice Giovanni Falcone. Nel 1987 Brusca pianificò l'omicidio da consumare con arma da fuoco all'interno della piscina comunale di via Belgio, a Palermo, dove Falcone andava abitualmente a nuotare, ma l'operazione venne sospesa. Nel 1989 si registrò l'unico tentativo concreto di uccidere Falcone, quando fu ritrovato un borsone contenente 58 candelotti di esplosivo tra gli Scoglio immediatamente adiacenti la villa sulla costa palermitana dell'Addaura affittata da Falcone per l'estate.

La Strage di Capaci: l'attentato che ha sconvolto l'Italia

La decisione dell'attentato

L'uccisione di Falcone venne decisa durante alcune riunioni della Commissione interprovinciale di Cosa Nostra, avvenute nei pressi di Enna tra settembre e dicembre 1991, e presiedute dal boss Salvatore Riina. In una riunione della Commissione provinciale svoltasi nella casa di Girolamo Guddo, la decisione fu presa di elaborare un piano stragista "ristretto", che prevedeva l'assassinio di Falcone e Borsellino, nonché di personaggi rivelatisi inaffidabili, primo fra tutti l'onorevole Salvo Lima ed altri uomini politici democristiani.

L'attentato alla Strage di Capaci

Il 23 maggio 1992, la scorta di Falcone stava viaggiando sul tratto dell'autostrada A29 vicino a Capaci quando un'auto piena di esplosivi esplode, uccidendo Falcone, sua moglie, e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il numero di morti e feriti causati dall'attentato era elevato e aveva provocato uno shock nella popolazione italiana.

Gli arresti

Successivamente all'attentato, una vasta operazione policiale venne messa in atto dalla magistratura e dalla polizia, che portò all'arresto di numerosi mafiosi legati all'evento, tra cui i boss Leoluca Bagarella, Nitto Santapaola e Matteo Messina Denaro. Anche il mandante dell'attentato, Salvatore Riina, fu arrestato nel 1993, insieme a numerosi altri importanti membri di Cosa Nostra.

Conclusione

La Strage di Capaci è stato un evento tragico che ha sconvolto l'Italia intera. L'uccisione di Falcone ha portato alla nascita di un movimento antimafia che ha lottato duramente contro l'organizzazione criminale, portando alla distruzione di molti clan della mafia. Oggi, l'Italia ha fatto grandi passi avanti nella lotta contro la criminalità organizzata, ma la memoria delle vittime della Strage di Capaci resta ancora viva nell'animo dei cittadini italiani.

Marco Rossi
Scritto da Marco Rossi
Aggiornato Martedì 14 Feb 2023