Calimera

Benvenuti a Calimera - il paese della "buona giornata"!

Ciao a tutti! Oggi vi voglio parlare di Calimera, un Comune del Salento centrale, in provincia di Lecce (Puglia) con una popolazione di circa 6753 abitanti. Quello che rende il paese unico è la sua appartenenza alla Grecìa Salentina, un'isola linguistica costituita da nove comuni in cui si parla un'antica lingua greca, il lingua grica.

Scopriamo la geografia di Calimera

Il territorio di Calimera si estende su un'area di 10,87 km² ed è caratterizzato da una morfologia pianeggiante. Il comune confina a nord con i comuni di Castri di Lecce e Vernole, ad est con Melendugno e Carpignano Salentino, a sud con Martano e Zollino, e ad ovest con Martignano e Caprarica di Lecce. Calimera ha un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e umide. La primavera e l'estate sono caratterizzate da periodi di siccità, mentre le piogge sono frequenti in autunno ed inverno. Secondo il proverbio popolare, il paese è particolarmente ventoso durante il mese di Maggio a causa dei "venti di Roca".

Calimera: il paese della buona giornata nel Salento

Da dove deriva il nome Calimera?

Il nome Calimera ha origini incerte. Secondo alcune interpretazioni, deriverebbe dal greco Καλημέρα ("Kalimèra"), che significa "buon giorno" o "bella contrada" ("kallá meréa" in greco). Altre interpretazioni suggeriscono una derivazione bizantina dal toponimo "cal/gal", presente anche nei nomi di altri comuni della zona, come Alliste e Galugnano. Tuttavia, i cittadini di Calimera credono che il nome derivi da un modo di dire degli abitanti di Martano, che possedevano ville nel territorio: "pame, pame, ca sìmmeri ene kalì emèra!", che significa "andiamo, andiamo (nelle ville), che oggi è una bella giornata!". Da "kalì emèra" sarebbe poi derivato il nome Calimera.

La storia di Calimera

Le origini di Calimera risalgono all'Età del Bronzo, ma la sua importanza aumentò durante l'Impero Romano grazie alla sua posizione sulla Via Traiana Calabra, che collegava Otranto a Lecce e Brindisi. Nel corso dei secoli, Calimera subì diverse invasioni e conquiste, tra cui quella dei Normanni, dei Bizantini e degli Aragonesi. Nel 1860, il paese entrò a far parte del Regno d'Italia.

Cosa vedere a Calimera

Nonostante le sue piccole dimensioni, Calimera offre diversi luoghi di interesse storico e culturale. Tra questi, il Dolmen Placa e la Specchia dei Mori (conosciuta in grico come "Segla u demonìu") sono due megaliti risalenti all'Età del Bronzo, che testimoniano la presenza di antichi insediamenti umani nella zona. Inoltre, la Chiesa parrocchiale di Maria Santissima Assunta in Cielo, costruita nel Seicento, presenta una particolare facciata concava decorata con stucchi e rococò.

Eventi e tradizioni

Calimera è famosa per le sue numerose feste e tradizioni religiose. Tra le più importanti ci sono la festa della Madonna di Costantinopoli, che si svolge il 9 settembre e prevede una processione con la statua della Madonna per le strade del paese, e la festa di San Vito, patrono di Calimera, che cade il 15 giugno. Durante la festa, i cittadini preparano un grande banchetto con prodotti locali e si organizzano spettacoli musicali e concerti.

Cibi e bevande tipiche di Calimera

La cucina di Calimera è influenzata dalle tradizioni culinarie della Puglia e del Salento. Tra i piatti tipici ci sono la bolognese di carne, il timballo di riso con patate e melanzane, e la pasta con le immancabili cozze. Inoltre, a Calimera si producono vini pregiati, come il Negroamaro e il Primitivo, che si accompagnano perfettamente ai piatti locali.

Conclusioni

Ecco a voi Calimera, il paese della "buona giornata"! Spero che questo breve viaggio virtuale vi abbia fatto conoscere un po' meglio le bellezze del Salento. Visitare Calimera significa immergersi nella cultura e nella storia di questo angolo d'Italia, assaggiare i sapori tradizionali della cucina locale e partecipare alle feste e alle tradizioni religiose che animano il paese tutto l'anno. Grazie per avermi accompagnato in questo viaggio!

Giovanni Rinaldi
Scritto da Giovanni Rinaldi
Aggiornato Venerdì 18 Feb 2022